Conosciamoli meglio... Mattia Graziano, da Brescia al CJ Taranto con sangue siculo-nigeriano

La rubrica che scava dentro i protagonisti del CJ Basket Taranto a cura di Toni Cappuccio

03.02.2023

Caro Mattia, come ti trovi qui, da noi, a Taranto, al sud? Tu che per la tua giovane età non hai potuto ancora viaggiare molto? Dimmi, però, la verità? Sei in buone mani con me!!!

“Lo so! Sono sincero e schietto: mi trovo bene! La città è bella. Non la conoscevo ma mi ha favorevolmente impressionato! Un bellissimo mare, così come il paesaggio costiero davvero affascinante. Io che amo molto il mare me lo sono davvero gustato. Finora ho incontrato solo bella gente, molto ospitale verso il forestiero! Con gli amici del nostro gruppo, quest’estate, ad agosto quando siamo arrivati, abbiamo fatto meravigliosi bagni anche “fuori stagione”.

Insomma, tutto bene e ne sono contento, visto che è la prima volta che mi allontano da casa.”

Parliamo delle tue origini.

“Mia madre è nigeriana e mio padre siciliano! Si sono conosciuti ed uniti al Nord, a Brescia, da poco oltre 25 anni!!”

Una bella combinazione di felice unione! Complimenti!

“Ho anche un fratellino di 15 anni! Anche lui appassionato di pallacanestro!”

Oltre alla pallacanestro hai praticato altri sport?

“Sì! Il nuoto! Nel frattempo, però, sin da piccolo, grazie ad un mio caro amico, con cui giocavamo con un piccolo gioco della pallacanestro, mi sono appassionato a questo meraviglioso sport”.

Hai molti amici? “Non tanti ma pochi e buoni: esattamente 7”

Come sei di carattere? Riservato? “Apparentemente sembra così ed invece in realtà sono abbastanza aperto e comunicativo”!

Di solito ogni giocatore afferma che nel gruppo della squadra ci sta bene! E’ un refrain di opportunità anche in questo caso, per te? Dicci la verità, tanto resta fra noi!

“No! Non sono un opportunista! Non è nel mio carattere! Sinceramente mi trovo molto bene. Invece! Sono tutti molto bravi e molto compagnoni. Stiamo anche spesso insieme ed è un bel divertimento! Te l’assicuro!

A parte gli scherzi, sei fidanzato? C’è qualche bella fanciulla che ti fa il filo o che lo fai tu a lei?

Vedi che Taranto pullula di belle donne e di belle ragazze.

“Ah sì! Buono a sapersi! Sono 3 anni che non ho alcun legame ma non si è trattato di un vero e proprio fidanzamento. Erano solo dei semplici flirt tra ragazzi. Nient’altro di impegnativo!

Ora, comunque, non ci voglio pensare. Mi voglio concentrare soprattutto nella pallacanestro.

Ho ancora tanto da imparare. Ad una eventuale compagna ci penserò magari fra 3 anni. Forse!!”

Visto che ci siamo, comunque, che tipo di compagna preferiresti?

“Che sia principalmente una compagna che sappia ascoltare, che sia solare, che abbia le giuste passioni in comune con me ma anche se sono un po' diverse, così che ci sia un’interessante confronto fra noi”

Quali altri interessi hai, oltre il basket?

“Forse ti sorprenderò ma mi piace molto l’arte ed il teatro. Mi piace passeggiare anche di sera, anche da solo, con la musica in cuffia. Ora, qui, sto imparando a cucinare, anche per necessità”

E’ la tua prima volta a vivere e gestirti da solo? “Sì! E’ la prima volta ed è stimolante!”

Quale tipo di cucina preferisci, che ti piace di più e su quali cibi si basa?

“Quella nigeriana, di mia madre! E’ una gastronomia saporita e semplice. Si basa molto sul riso, pollo e carni bianche con molte spezie e buoni condimenti. Mi piace anche la sua polenta molto intensa accompagnata da buona carne. Contrariamente a quanto si possa pensare in Italia, la cucina nigeriana è abbastanza gustosa e varia.”

Sei stato qualche volta in Nigeria? Sì! Ben 8 volte! E’ una bella terra che mi piace molto. Ogni volta che la lascio per ritornare, mi assale sempre una struggente nostalgia.”

Quali sono le attività professionali dei tuoi genitori?

“Mia madre Anthonia fa l’operatrice sanitaria. Ha studiato e si è diplomata in Italia.

Mio padre Gaetano è consulente finanziario e mio fratello Elia va a scuola a Brescia ed anche lui ha la stessa passione per la pallacanestro!”

Capisco che per la prima volta stare lontano da casa, dai propri genitori sia un po' dura ma…..

“Ma è molto formativa per me, per la mia crescita personale e sociale. La lontananza dai genitori comunque si sente ma debbo essere forte a sbrigarmela da solo, ad imparare anche a cucinare qualche piatto in più che non sia il solito spaghetti in bianco o uova a tegamino, anche perché questo nostro sport richiede un notevole dispendio di energie e quindi da reintegrare subito”!

Immagino che i tuoi genitori siano orgogliosi di te e dell’attività sportiva che hai scelto?

Vengono a vederti qualche volta. Qui da noi sono venuti?

“Sì sono già venuti e sono stati un po' con me, mia madre due volte e mio padre e mio fratello una volta, in occasione del mio compleanno.”

In questa tua prima esperienza lontano da casa, hai detto che hai un buon conforto dai tuoi nuovi compagni di squadra… e dalla società e dai suoi dirigenti. Dimmi la verità, anche qui?

“Sì! Sono contento della scelta. Mi trovo benissimo con entrambi, nello spogliatoio e con i dirigenti che trovo molto affabili e vicini ad ogni nostra necessità. I miei compagni di squadra, poi, in particolare con i senior. Sono anch’essi affabili e molto prodighi di buoni consigli, utili perla mia formazione. Anche i due coach, Olive e Carone sono sempre prodighi di buoni consigli, anche in partita, senza eccedere mai in rimproveri dai toni troppo forti. Quando mi sono infortunato alla spalla e sono stato ricoverato in ospedale per gli accertamenti e le cure, mi ha fatto molto piacere la visita del vice presidente Conversano che è stato con me fino a tarda sera.

Mi ha molto confortato, perché effettivamente ero un po' giù di morale per il malanno alla spalla ma soprattutto perché privavo la squadra del mio supporto.”

E’ passato! Adesso vediamo di fare bene, perché il tuo supporto è sempre utile, dal punto di vista fisico, agonistico ed anche tecnico-tattico!

Mattia anche se sei così giovane e perciò privo di conoscenze di molte città. Che pesi di Taranto?

“Dico che mi piace ed in particolare mi affascina la città vecchia, con quei vicoli e viuzze, così ricca di bei palazzi nobiliari e di storia, così come la parte bassa della marina. E’ una città dalla morfologia urbana molto particolare. Ho detto prima che mi piace andare a teatro. Sono stato già tre volte, sia all’Orfeo che al Fusco. Ho ancora tanto da scoprire e conoscere. Mi è piaciuta molto la visita al Museo Archeologico Nazionale, così ricco di storia e di tante opere d’arte!”

E delle altre località che hai frequentato, cosa mi dici?

“Mi piace molto Brescia ed in particolare Ospitaletto, un piccolo borgo della provincia dove ho giocato e vissuto per 2 anni di buona formazione tecnica. Brescia, poi, è una gran bella città, molto attiva economicamente ed industrialmente, dove ci sono molte possibilità di lavoro.”

Nella nostra città che scuola stai frequentando?

“Il Liceo classico Archita! Sono all’ultimo anno del diploma e poi voglio continuare con l’Università. Mi piacciono molto le materie umane e classiche, come la storia ecc.”

Parliamo un po' anche del campionato. Un campionato di serie B di un girone del sud. Come ti sembra, rispetto alle squadre ed ai gironi del nord, in particolare, visto che sei un bresciano?

“per me è un’esperienza totalmente nuova, visto che io non ho mai giocato in serie B, un campionato importante. Questo per me è il primo anno. Per quanto riguarda la nostra squadra, penso che potremo raggiungere l’obiettivo minimo che meritiamo, cioè finire tra le prime 8 per partecipare ai play off per la B/1 del prossimo anno, con la nuova sistemazione dei campionati.

Certo nelle ultime partite le cose non sono andate molto bene. Io e Gianmarco Conte abbiamo dovuto restare in panchina in diverse partite importanti a causa di problemi fisici e, quindi, non abbiamo potuto offrire alla squadra il nostro buon rendimento agonistico. Adesso il campionato è ripartito col decisivo girone di ritorno, con la vittoria a Pozzuoli che ci ridà un po' di ossigeno ma credo che d’ora in poi potremo aspirare al lotto degli 8, purché non ci siano infortuni”.

In quali aspetti tecnici ritieni di dover migliorare, considerata la giovane età?

“Nel passaggio ed il tiro, soprattutto nelle scelte relative e nel rilascio della palla al canestro.”                  

 Quali altri sport ti piacciono? Il calcio e molto il tennis! Credo sia utile ed importante interessarsi anche di altri sport per averne una conoscenza quanto più ampia possibile.

Caro Mattia, chiudiamo questa interessante finestra sulla tua giovane vita che presenta già aspetti interessanti del tuo carattere. Apriamone una sulla squadra e sul campionato. Come vedi li vedi?

“Per me è la prima esperienza in serie B. Non pensavo fosse così dura e competitiva. Anche il nostro girone conta diversi organici di buon livello qualitativo e tecnico. Per me è tutto oro che luccica perché mi permette di imparare tante cose e tanti aspetti. La classifica ora, al giro di boa del campionato ci vede sul gradino un po' scivoloso dell’8^ posizione, quella utile per partecipare ai play off per tentare di restare nella prossima B/1. Io ritengo che potremo riuscirci a patto di perfezionare di più i vari tipi di giochi che lo staff tecnico ci suggerisce, dalla difesa alla maggiore velocità di transizione e di circolazione della palla in attacco, complice una migliore scelta del tiro, anche nei tiri liberi dobbiamo concentrarci a sbagliarne di meno. Le ultime partite perse hanno dimostrato che non dobbiamo concedere troppi break lunghi agli avversari, altrimenti si fa più fatica a recuperare gara e risultato. Ed è un peccato, perché sono convinto che noi siamo un gruppo che può fare molto di più per risalire la classifica e stare più tranquilli”

Perfetta lettura. Bravo! Complimenti! Sei sulla buona strada, caro Mattia! Grazie!

Toni Cappuccio 

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