CJ Taranto - Conosciamo meglio Riziero Ponziani: il guerriero romano

La storia cestistica e non solo del pivot del CJ Basket Taranto, l'uomo dalla "doppia doppia" facile

18.02.2022

a cura di Toni Cappuccio

Come lo vogliamo chiamare? Il signor “doppia doppia” se ci riferiamo alla palla a canestro ed allo score di quasi ogni gara, cioè al numero di rimbalzi catturati sia in difesa che in attacco unitamente ai punti segnati?

Oppure, lo vogliamo chiamare: “il leone dell’area”; o il “colosso di Rodi”, o il “guerriero potente”, o “Riziero della Muccia, discepolo di San Francesco”, oppure più semplicemente:

“Riziero Ponziani, Riz o Ponz, per gli amici vecchi e nuovi”?

Lui, molto probabilmente preferisce quest’ultima “chiamata”! Ebbene, anche noi, perché è più simpatica, com’è Lui ed anche perché è più veloce da pronunziare in corsa da basket.

Ad un primo sguardo, lo potremmo immaginare in un film nelle vesti di Sansone contro i Filistei ma l’accostamento non ci piace per la fine che fa il leggendario “Sansone”!

Il nostro Riz quando cattura la palla a rimbalzo, o quando gliela lancia un compagno, diventa uno spettacolo di vigoria e di forza pura: sgomita e poi sgomita (ed il povero avversario rischia forte) in avvicinamento nell’uno>uno sulle tacche, poi si contorce nel suo “cilindro” con buona tecnica, perno permettendo e rilascia la palla in semi-gancio (il preferito) o in layup.

Ma, quando il rilascio non viene premiato dal canestro, dopo tanto lavoro, allora è un altro spettacolo, si batte il petto e tuona il vocione a 32 denti (?), col paradenti che gli sta per uscire, quasi terrorizzato...(il paradenti, sic!). Sembra la scena di un film.

Miei cari amici, non so se siete d’accordo su questa descrizione studiata da vicino il parquet ma il nostro caro, simpaticone, Riziero Ponziani è meglio osservarlo di persona che al cinema!

Mentre scriviamo nel silenzio della notte incipiente, negli occhi della mente ci scorrono ancora le immagini della stupenda gara vinta contro Bisceglie, la capolista, nella calda casa del Palafiom, ribollente di riconoscente tifo, dopo il filotto negativo di tre sconfitte. Lui, il nostro Riz lo vediamo troneggiare tra gli attoniti avversari, quasi intimoriti da tanta forza agonistica, insieme ai suoi compagni di squadra, anch’essi animati da voglia di riscatto. Uno spettacolo nello spettacolo!

Caro Riziero, un po' tutti, anzi diciamo pure tutti, hanno dichiarato che in questa stagione, se pur altalenante di risultati...finora, fate gruppo, insomma che state molto bene insieme. Diciamo la verità che, in fin dei conti, sono dichiarazioni che esprimete un po' dappertutto ovunque stiate!

“E’ vero! Però, normalmente io cerco di andare d’accordo con tutti, altrimenti rischierei di farmi una reputazione negativa che è facile diffondersi. A dir la verità, io sono un compagnone e mi piace approfondire la buona conoscenza dei compagni con cui debbo dividere le fortune di gioco. Ma, sempre per dire la verità, è veramente VERO che in questo gruppo ci troviamo tutti BENE, con gioiosa amicizia e partecipazione. Questo grazie al fatto che siamo un pò tutti dei bravi ragazzi,molto genuini, schietti, senza malizia  Ci aiutiamo molto, tutti insieme, dal più grande al più piccolo dei ragazzi. Anche i due ragazzi baltici, Hugo l’estone e l’ultimo Ricards il lettone, si sono subito integrati nel nostro clima di divertente amicizia ma noi senior siamo anche prodighi di fraterni consigli, anche di gioco. Capiamo bene che sono ragazzi lontani dai propri affetti”

Mi fa quasi tenerezza il nostro gigante, a cui possiamo riconoscere anche un cuore grande, quando lo vediamo che corre subito a soccorrere amici e persino avversari dopo una caduta rovinosa.

Vabbè, lasciamo un po' il libro cuore. Caro Riz, chi è il buontempone della compagnia?

“Chi più, chi meno, lo siamo un po' tutti, se pur in forma diversa. Direi, però, che il nostro capitano Manuel, si distingue per brio, comicità ed inventiva ma anche il Gianni Gambarota non è da meno ed anche il sottoscritto ci mette la sua parte, perché no!”

Ricordiamo un po' tutti quella bella foto in cui voi tutti fate bella mostra di eleganza in giro.

“Ah, sì! Era una bella serata di fine ottobre, il 21. Tutti insieme, vestiti in maniera elegante con abito scuro, abbiamo voluto festeggiare il nostro amico Giovanni Gambarota nel giorno del suo compleanno in un ristorante della città vicino al mare, dove peraltro abbiamo mangiato bene.

E’ anche la dimostrazione di voler partecipare con affetto per rispetto di un nostro compagno!”

Sai le foto raccontano bene alcune espressioni ed impressioni. Incuriosisce, per esempio quella in cui sembra che tu, a fine partita, voglia aggredire il buon Hugo Erkmaa, con un ghigno temibile?

“Ma no! Non era e non poteva mai essere un’aggressione! Sorride a 32 denti.

“Era invece un incitamento affettuoso ed esaltante per la vittoria e per sollecitarlo a fare sempre meglio. Hugo è così un bravo ragazzo che è un piacere aiutarlo a crescere caratterialmente e, soprattutto, tecnicamente. Lui può fare molto di più perché è strutturato bene atleticamente e può prendere più confidenza col ruolo, che come si sa è un ruolo fondamentale nella pallacanestro.

In pratica è il direttore d’orchestra e noi altri siamo i suonatori che dobbiamo assecondarlo”

Entriamo un po' nella profondità dell’animo. Niente di freudiano, tranquillo!…. Tu sei sensibile?

“Diciamo di sì! Mi ritengo però, più empatico che sensibile ma dipende con chi mi trovo a confrontare. Posso essere sensibile, per es., con un compagno di squadra, perché ci sentiamo

entrambi e tutti coinvolti in un progetto comune. Ecco, in casi simili, credo che una buona dose di sensibilità sia necessaria. In altri casi è opportuno valutare caso per caso”

Che studi hai frequentato, oltre al basket? “Nessuno”! Come sarebbe “nessuno”!

Eppure parli così bene e con sapienza di argomentazioni? (il dialogo si fa anche spiritoso, ndr).

“Scherzo! Ho finito le scuole alte, le superiori e poi ho detto “stop”. Troppa fatica per la mente”.

Sorridiamo entrambi! Vabbè ma quali sono questi studi superiori tanto faticosi?

“Ragioneria ma per continuare con quelli universitari non ho ancora deciso”

Eppure hai 27 anni, anche se portati bene….anzi benissimo!!!

“Il problema non me lo pongo! Vivo momento per momento e mi piace giocare e divertirmi a basket, in cui voglio migliorare sempre di più. Per quanto riguarda studi e futuro obiettivo professionale, per ora non ci voglio pensare”

A proposito del nostro amato basket, per migliorare sempre di più la tecnica del tuo particolare ruolo, che in pratica è quello dell’altra parte del filo che ti lega al play ma, anche, a tutti gli altri,

è vero che in un certo periodo ti sei allenato con atleti di scuola americana?

“Sì, è vero e ne sono contento! Non sono andato, però, negli USA ma li ho avuti come compagni di squadra a Rieti in A/2”.

Qual è il posto e la squadra in cui ti sei trovato meglio di tutti gli altri?

“Credo il primo anno a Chieti. Avevo 24 anni. E’ stato l’anno più prolifico per me.”

A che età hai cominciato a giocare?

“Ho cominciato col minibasket. A 17 anni, ero già in C/2 a Ciampino, a 18 nelle giovanili della  Virtus Roma, anche in Eccellenza, con cui ho fatto anche le nazionali, poi in C/1 con l’Eurobasket, poi 3 anni a Rieti, , 1 anno di A/2, 2 anni a Campli in serie B, poi a Chieti, a seguire in A/2 a Rieti.”

Cosa ti ha spinto verso la pallacanestro, l’altezza o altro?

“In primis l’altezza. A 11 anni ero già 1,63, poi a 17 sono andato molto più su, e, quindi, sono entrato nel mirino degli osservatori alla ricerca di lunghi. Quelli che, però, mi hanno spinto di più sono stati i miei compagni di classe che mi invitavano a seguirli sui campi di pallacanestro.”

Tu sei romano de Roma ma con la famiglia avete preferito stabilirvi a San Cesareo, perché?

“Perchè è un posto tranquillo, un bel Borgo ove si vive meglio, molto di più di Roma.

Lì ci siamo trasferiti quando avevo 8 anni. Mio padre ha la sua attività di imprenditore edile.

Mia madre dirige uno studio CAF, un Patronato. Mia sorella è impegnata in uno studio di marketing. E’ laureata in Economia e Commercio e, appunto, marketing. Lei ha studiato, contrariamente a me. I miei sono tutti appassionati di basket e mi sono sempre stati vicini.”

Sei stato tentato di praticare anche qualche altro sport?

“Sinceramente no. Ho giocato un po' al calcio ma per svago. Mi interesso e mi piacciono un po' tutti gli sport ma per lavoro, c’è solo la pallacanestro.”

Coltivi qualche hobby nel tempo libero. Prediligi qualche altro altro interesse?

“Hobby in particolare no. Mi piace girare i luoghi dove vado per le squadre in cui gioco, per conoscerle più a fondo, come abitudini, usi e costumi. Mi piace la pesca a rilascio.

Me l’ha fatta conoscere Manuel e mi ha affascinato questo modo di rispettare la natura marina.”

La state praticando anche qui a Taranto, nel tempo libero?

“Sì! Andiamo a pescare sotto il ponte girevole. E’ una bella maniera per rilassarsi”

Senti caro, immagino che per sostenere la tua possanza fisica tu debba nutrirti in maniera adeguata?

“Ah bè, certamente! com’è noto, noi italiani amiamo in maniera particolarmente curata la buona tavola, ma con il giusto corredo di appetitose e succulente pietanze ed io non faccio eccezione. Anzi! I miei cibi preferiti sono diversi, per cui non voglio escludere nessuno ma al primo posto, anche per ragioni nutritive c’è la pasta fatta e cucinata in tutti i modi, al vertice campeggia quella alla carbonara con la prima damigella che è l’amatriciana. Non disdegno la carne, né il pesce, come anche il sushi e non perché va di moda ora. Non amo, però, particolarmente, le verdure, anche se capisco che debbo metterle sul menu per ragioni nutritive legate al nostro sport abbastanza dispendioso dal punto di vista fisico.”

Per controllare il peso ti rivolgi ad un nutrizionista oppure ci ha pensato la società?

“Il nostro mental coach, Giuseppe Diciolla, ci fornisce uno schema, poi ognuno di noi si dà una regolata per stare nel giusto peso. L’anno scorso, però, è stata dura controllare peso e fisico a causa del covid che ha beccato anche me, da cui, però, ne sono uscito bene ed ora sono qui”.

Meno male! Ci fa piacere! Parliamo un po' dei tifosi e del pubblico. Un fattore importante!

“Ho avuto il piacere di girare un bel po' di campi, sia in A/2 che in B. Debbo dire che   quello di Campli in Abruzzo, provincia di Teramo è particolarmente caldo perché trasforma il suo palazzetto in una vera e propria bolgia. Campli è un bellissimo borgo di appena 7mila anime con una ricca tradizione nella pallacanestro. Nei due anni in cui ci sono stato abbiamo disputato  i play off. Anche quelli di Chieti e di Rieti sono campi caldissimi, forse di più”. 

E’ quello di Taranto, il nostro Palafiom come lo consideri?

“Non è per piaggeria, che non è nel mio carattere ma dico che è un buon pubblico ed una tifoseria abbastanza calorosa, anche sportivamente erudita e composita. Questa, comunque, è una bella caratteristica delle tifoserie del Sud e la cosa ci fa piacere e ci esorta a fare bene”

Caro Riz, ormai al giro di boa, o quasi, di questo campionato piuttosto indecifrabile, visti i risultati così altalenanti da parte nostra ma anche da un po' tutte le squadre, tranne, forse le prime due, Agrigento e Bisceglie. Questa alternanza di nostri risultati comincia però a dar fastidio. Non credi?

“Vero, inutile nascondersi dietro un dito! Dobbiamo colmare, a tutti i costi, quel gap negativo che ci tradisce, in particolare nei secondi minuti di gioco e che ci ha impedito di inanellare diverse vittorie che erano alla nostra portata. Noi stessi, in primis, ne subiamo la negatività”!

La domanda è d’obbligo. Sei riuscito a visitare qualcosa della nostra città?

“Come dicevo prima, mi piace conoscere i luoghi dove mi trovo, di volta in volta, per giocare.

Taranto mi ha meravigliato tanto. Non sapevo e pensavo che fosse così solare e bella ma anche varia nel suo aspetto urbanistico. Ho girato sia il borgo, molto ben strutturato che la città vecchia che è interessante da scoprire. Vorrei tanto visitare e conoscere la storia del Castello Aragonese, il Museo della Magna Grecia e tanto altro, impegni permettendo, magari insieme ai miei compagni con una bella gita organizzata con guida annessa. Mia sorella che ha voluto conoscerla, in due giorni di permanenza ha già visitato il Castello ed il Museo. Vedremo!”

A patto che vi comportiate bene e riprendiate a vincere, credo che si possa fare. Scherzo...!

Mentre io ed il simpatico Riz stavamo piacevolmente chiacchierando del più e del meno.

Io dicevo meno e lui diceva più! Ho avuto in dono un graditissimo omaggio: una bella canotta della nostra squadra CJ Taranto da Francesco Carpenzano, titolare, com’è noto, del famoso Shopping Sport, uno dei più presenti sponsor da tempo del Cus Jonico. Grazie Francesco.

Caro Riziero, cosa ti senti di promettere al nostro pubblico, a noi ed alla società ed a tutti i tuoi compagni, in questo nuovo Anno ed, in particolare, in questa seconda fase del torneo?

“PROMETTO DI ESSERE BUONO E BRAVO. INSIEME AI MIEI COMPAGNI CONTINUEREMO A VINCERE. NE VA DEL NOSTRO ORGOGLIO!!”

Ogni promessa è debito!!!

Toni Cappuccio

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