CJ Taranto, bilancio del presidente Cosenza: "Ci siamo confermati ad alti livelli"

Il presidente Sergio Cosenza nella seconda parte dell'intervista con Toni Cappuccio traccia un bilancio di fine stagione proiettato al futuro del prossimo campionato

26.06.2022

a cura di Toni Cappuccio (seconda parte)

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Sono ormai 3 anni consecutivi (uno in C, gli ultimi due in B) di buon basket espresso che ha portato la squadra nell'ultimo biennio in cadetteria a battersi nei play off. Ci siamo fermati in prossimità dell’arrivo ma, comunque, ci siamo affacciati, a pieno titolo, nel balcone principale del Palazzo

Certo! E’ un fatto da tenere in buona considerazione, essere riusciti anche quest’anno a tenere botta e riuscire a rientrare tra le migliori 8 del proprio girone per poi misurarsi con realtà di altri gironi nazionali, dalle Alpi alla Sicilia. Le case si costruiscono mattone su mattone, a volte sbagliandone qualcuno ma che serve per imparare la lezione e fare meglio. Tra la stagione precedente e quella appena terminata c’è stata però una certa differenza di composizione organica. Non scopriamo nulla di nuovo sottolineando che le scelte della stagione scorsa 2021 si sono rivelate molto importanti dal punto di vista tecnico, permettendoci di nutrire un bel sogno fino in prossimità del traguardo agognato dell’A/2, poi svanito per sofferenza fisica ma anche per una non perfetta coesione tra i giocatori più titolati e la panchina. Il fatto di non aver confermato nessuno, tranne il capitano Diomede ha testimoniato, alla fine, la scarsa sintonia”

...e questo si era capito, anche da fuori il parquet o da fuori lo spogliatoio! Certo, non si poteva continuare a sbagliare, altrimenti “perseverare diabolicum est”. Però, cambiare i 9/10 ha significato anche mettere i tasselli giusti ad un nuovo mosaico, un’altra volta, con la prospettiva di dover lavorare parecchi mesi per raggiungere un certo equilibrio di buona chimica di squadra. Uno scotto!

“Certo! E’ sempre un prezzo da pagare in termini di amalgama da raggiungere il prima possibile, grazie al gran lavoro dello staff tecnico e dei ragazzi stessi. Aggiungiamo che, se per l’aspetto eminentemente tecnico ci pensa lo staff tecnico, per quello che riguarda il carattere dei giocatori, un’occhiatina ce la mettiamo anche noi dirigenti, attraverso conversazioni a “latere” con i colleghi delle altre società. I buoni rapporti servono anche a questo. Ciò ci ha permesso di ingaggiare un gruppo di ragazzi veramente buoni e bravi. L’unico problema è stato quello di dover ingaggiare 6/7 senior di esperienza e forti nei ruoli, con qualche under buono. Forse in quest’ultimo caso non abbiamo avuto la disponibilità giusta”.

E’ noto che per avere una buona percentuale di certezze circa la “reale” qualità tecnica di un atleta da ingaggiare, bisogna sondare nel grande pianeta dei procuratori, che di solito enfatizzano la realtà.

“Si chiama “mercato” ma è un termine che non mi appartiene e non mi piace ma, con cui bisogna fare i conti, per forza. I procuratori, quindi, sono anch’essi dei mercanti e, quindi, cercano di far fruttare la loro “mercanzia”. Anche noi, forse, chi più o chi meno, abbiamo fatto la prima esperienza nel settore delle vendite, quando, da giovanetto, cominciava l’avventura della ricerca del lavoro e, quindi, si saggiavano le prime dinamiche dialettiche dell’arte del vendere.

Certo, non era ancora tempo di mettersi i lustrini della vera attività professionale, però, quell’esperienza non era da sottovalutare come inizio di formazione nel mondo.

Morale della favola, in realtà, i procuratori debbono saper vendere la loro mercanzia.

Per contro, dall’altra parte dello steccato, chi compra deve cercare di non farsi rifilare il solito bidone. Scagli la prima pietra chi non è incappato in quella spiacevole situazione.

Per fortuna, noi abbiamo fatto ormai la nostra bella esperienza in campo nazionale e, quindi, riusciamo a farci rispettare. Il nostro ds Vito Appeso ha acquisito ormai una tale esperienza e conoscenza del settore, consistente in una fitta rete di fidati interlocutori, che ci fa stare tranquilli che raramente si possa incorrere più in qualche errore.

Può sempre succedere, per carità! Nessuno ha la sfera di cristallo ma, diciamo, che è difficile “

L’anno scorso, di questi tempi, avete dovuto fare la ricapitalizzazione. Anche quest’anno si farà?

“I contratti si chiudono ai primi di luglio. Comunque non abbiamo sofferenze di rilievo. Ci sono da fare i soliti conti di fine stagione, tra compensazioni varie. Nel frattempo prepariamo la chiusura dell’esercizio di quest’anno finito e poi sarà subito la volta del preventivo della stagione prossima, facendo un bilancio utile per capire come muoversi sul mercato, senza dissanguarsi.  Intanto, non perdiamo tempo nel bloccare almeno qualche giocatore dell’organico di quest’anno, per non ripetere l’errore di rifondare tutto daccapo, un’altra volta.”

C’era una volta il gap tra società del nord e quelle del sud, a svantaggio di quest’ultime.

Esiste ancora tra i giocatori la diffidenza di “scendere al sud”?   

“C’era! Inutile nasconderlo! Ora questa diffidenza si è parecchio ridimensionata, grazie anche alla rinnovata capacità organizzatrice delle società del nostro sud, più di qualcuna con una ricca

storia vissuta (Reggio Calabria, Caserta, Avellino ecc.). Ci permettiamo di affermare con orgoglio che il nostro Cus/CJ ha saputo cogliere simpatie e riconoscimenti un po' ovunque per la buona organizzazione societaria e, soprattutto, per l’eleganza nei rapporti improntati sempre a buona predisposizione verso una signorile ospitalità nei riguardi di squadre, dirigenti e tifosi.

A memoria d’uomo e di donna non si è mai registrata una “stonatura” in questo tipo di accoglienza. Chi viene qui, può tifare tranquillamente per la propria squadra senza suscitare le ire funeste dei nostri tifosi. Anzi! Aggiungo anche che forse qualche volta i nostri tifosi dovrebbero, anche loro, scaldarsi un po' di più, senza peraltro scottarsi troppo le mani”.

Queste “singolarità” in un mondo, a volte, troppo acceso di furia iconoclastica, non passano inosservate. I giocatori, i dirigenti e, persino, i procuratori sanno ormai che venendo qui da noi, possono trovare tutti i conforti possibili ed impossibili per la sapiente tutela di persone e di atleti

che “accettano di scendere al sud”. Emolumenti e dintorni compresi. Può accadere che, in certi casi estremi, ci possano essere delle incompatibilità ma possiamo affermare, senza tema di smentita, che nessuno dei giocatori passati dalle nostre mani, alla fine sia rimasto in astio con noi. Anzi, i buoni rapporti, conditi anche da una certa nostalgia, sono rimasti ed i social ne sono la prova. Perciò, cari amici atleti, familiari ed affini, venite pure a Taranto. Conoscerete la bellezza di una città, troppo spesso, etichettata come inquinata dal “mostro” e bistrattata dai mass media ma, in verità, ricca di fascino paesaggistico, di antica e nobile storia, di gente orgogliosa della propria terra e del riscatto che sta ben interpretando, nella buona accoglienza”

Questo è un vero e proprio nobile messaggio alla Nazione intera. Chapeau, presidente!

Cari amici, voi pensate che io sia riuscito a frenare, a questo punto, la sua voglia di sfogo? Illusi!

“Si fa presto a dimenticare che in questi ultimi due anni, il covid e pandemia annessa ci hanno sottratto una risorsa importante come il pubblico, sia per la sua presenza che per il danaro degli incassi. Una risorsa finanziaria, sia pure non elevata ma comunque importante per soddisfare il costo dei servizi necessari ed obbligatori per gestire le partite, dentro e fuori il palazzetto: gli immancabili oneri della SIAE - l’autoambulanza del pronto soccorso, il servizio d’ordine di controllo, ecc., per non parlare del costo dell’uso del palazzetto ed altri oneri, tutti non deducibili….. Voi mi direte che “poi quest’anno la pandemia si è stemperata e le porte si sono aperte!” “Oh certo! Così, finalmente è ritornato il benessere in società! Piano...piano, che parlare di benessere mi fa venire la pelle d’oca, anzi...”mi fa proprio incaz….” A parte il fatto, in primis, che il sospirato pubblico è ritornato a riempire (si fa per dire) gli spalti col contagocce, prima il 35%, poi il 50%, poi il 65% e solo nell’ultima parte al 100%. A parte il fatto, in secundis, che il prezzo del nostro biglietto è stato per un certo tempo, di, udite...udite..di ben 5 euro, poi faticosamente portato “alle stelle” di ben 7 euro e nei play off, addirittura a 0 euro per favorire il maggior flusso possibile, i senza fissa dimora ed i senza tetto compresi, con tutto il rispetto...magari fossero venuti a riempire le ineliminabili ribaltine comunque vuote!!!

Voi pensate che siamo andati a nozze??? Magari! Non staremmo qui a scrivere “le cahiers de doleance” . Sapete quanto costavano i biglietti al PalaFlaminio di Rimini? “10 euro”. E non solo per la serie dei playoff!!!

Vabbè, presidente, ma lì siamo a Rimini nella ricca Romagna. Qui invece…..

“Ma quale “qui e lì”! Non vi siete forse accorti che anche qui da noi circolano ormai le Porsche, le Maserati, le Rover ed altri marchi di lusso? Quindi? Il problema è che da noi siamo ancora un po' troppo molli ad alzare il fondo schiena per venire al palazzetto e dimostrare veramente con i fatti di amare lo sport, di portare i propri figli e nipoti ad assistere ad una sana competizione sportiva, dove ci si diverte, dove si è anche premiati con un gadget e manifestazioni di vario tipo.

Eppure Taranto vanta ben 80 anni di storia nella pallacanestro: Dove sono tutti gli altri tifosi?

Per ultimo e non ultimo, c’è anche da sottolineare il fatto che oltre a venire al palazzetto per vedere e tifare per la nostra squadra, si vedono fior di giocatori e squadre avversarie di livello superiore, vedi Agrigento, Rimini, Reggio Calabria con la sua storia e tanti altri.”

Bene, caro Presidente, abbiamo tirato fuori la maggior parte dei problemi e dei sogni dal cassetto.

Ora, cosa di aspetta il prossimo futuro? Perchè questi mesi di riposo estivo passano presto!

“Noi, dopo i giusti incontri piacevoli di fine stagione, ci mettiamo subito al lavoro: chi fa i conti finali – compito denso di insidie -chi si guarda intorno per cogliere buoni sguardi di condivisione; chi cerca di trovare altri buoni sponsor ( non bastano mai!); chi, soprattutto, si mette a guardare nella sfera di cristallo per inquadrare qualche buon giocatore adatto a noi ecc.

Anche quest’anno abbiamo pensato che, prima di tutto, era opportuno riconfermare il nocchiero dello staff tecnico: coach Davide Olive, il mago dei filmati da scrutare per prendere appunti.

A giorni probabilmente sarà confermato anche Claudio Carone, il suo fido assistente.

Per quanto riguarda il roster: ne abbiamo già 2 confermati, il nostro Gainmarco Conte e Hugo Erkmaa. Per quanto riguarda il pezzo grosso (di nome e di fatto) Ponziani, bisognerà vedere se non avrà chiamate da squadre di A/2, visto che la vetrina se l’è ben conquistata…..

Bene...bene: chi ben incomincia è alla metà dell’opera!!! Come la vuoi chiudere la chiosa finale?

Nel contesto di questa interessante e bella chiacchierata, pensiamo di aver fatto già tanti appelli e tante buone disamine. Per chiudere, dico semplicemente: SEGUITECI E CI DIVERTIREMO TUTTI INSIEME A FARE FORTE IL NOSTRO CUS E LA NOSTRA CITTA’!!!

 

Toni Cappuccio.

 

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