CJ Taranto, conosciamoli meglio: AirNando Matrone (parte 1)

La prima parte dell'intervista "monografica" di Antonio Cappuccio con il nostro pivot

15.04.2021

La spontanea e divertente autoironia è peculiare nei napoletani o campani, che dir si voglia!! Lui, il gigante buono non si nega questa verve e risponde a modo! AirNando, al secolo Ferdinando Matrone, nacque in un bel dì di un dolce settembre, il 26 per la precisione, dell’anno di grazia 1995 a Pompei, luogo di storia famosa ma anche Santuario di fervida devozione alla Madonna.

Nel momento della sua apparizione al mondo (parliamo di Nando, ovviamente!), pare che abbia provocato notevole “stupor mundi”, secondo gli storici locali, negli astanti del reparto di neonatologia dell’ospedale della storica cittadina. Effetto che avrebbe spinto i suoi arcifelici genitori a “ben incartare” il loro figlioletto (che già manifestava sintomi di allungamento precoce) per portarselo nella loro residenza di Scafati, ridente cittadina dell’area metropolitana di Napoli.

Quando sei nato, sei apparso  di piedi o di testa?

“A dir la verità, non ricordo molto bene. So solo che respirai a pieni polmoni una bella aria familiare, anche se, come tutti i nascituri, piangevo a squarcia gola, cosa naturale per uno che si affaccia al mondo, tanto per rompere…., cioè per far capire al mondo che io sono qui e mò...so!”

La sua vicenda sportiva

La sua vicenda sportiva non poteva che iniziare nella pallacanestro della sua terra natia dove è molto praticata, insieme ad altri sport. 

La principale squadra di calcio della città è la Scafatese Calcio 1922, che conta anche due partecipazioni in Serie B. La squadra di pallacanestro è invece la società Scafati Basket 1969, tra le principali del suditalia e che ha militato anche in Serie A. Attualmente, è in Serie A2.  Nel Comune ha sede una società femminile di pallavolo: la Volley Scafati fondata nel 1967.  Nella stagione 1983-1984 la compagine di pallamano Cierre Scafati è stata campione d'Italia.

Dal 2015, presso il Centro Sportivo Gymnasium, la città ospita il trofeo di Nuoto per Salvamento "Trofeo Gymnasium Scafati".

La città di Scafati è stata proclamata Città Europea dello Sport per l'anno 2016 dall'ACES (Associazione delle Capitali Europee dello Sport).

 Scafati, quindi, ha una forte tradizione sportiva, che si esprime appunto in differenti discipline.

Nel contesto di una cittadina di appena 50mila circa abitanti, respirare tanto sport significa molto. Il nostro “eroe” dalle lunghe leve non poteva che esserne coinvolto e, naturalmente nella disciplina più attraente: la pallacanestro. Detto, fatto, Ferdinando è stato subito “catturato” dai solerti dirigenti della blasonata società di casa, la Scafati Basket 1969, con cui ha vinto il suo primo titolo regionale,  appena 15enne. Poi ha esordito, a 16 anni, in Legadue nella stagione 2011/12. Insomma la sua Scafati sarà il filo conduttore di tutta la prima parte della sua carriera, tra serie A/2 e serie B. In seguito, nel 2014/15 la parentesi a Maddaloni, poi a Giulianova e Napoli, culminata con la promozione in A/2. Dal 2017/2018 per due stagioni in A/2 con la Dinamo Academy Cagliari. Lo scorso anno ha giocato una buona stagione in serie B con il Sant’Antimo.

Se qualcuno gli avesse fatto la canonica domanda: cosa farai da grande? Lui avrebbe dovuto giocoforza rispondere: “che domanda mi fai? La pallacanestro, no! Ma non è proprio così! Il piccolo ma già aitante promessa è “figlio d’arte”. Il papà Raffaele è stato anch’egli giocatore ed innamorato della palla a spicchi e, poiché non vedeva ancora nel suo figliuolo una forte volontà di seguire le sue orme, lo portava in palestra dove, insieme ai suoi coetanei, doveva per forza seguirle. Questa apparente forzatura è stata foriera d’innamoramento del nostro sport.

La sua infanzia

Nando racconta: “dico la verità! Da piccolo non ero ancora propenso ad abbracciare la tradizione paterna. Ero un pò pigro e molto legato a mio padre, senza però pensare troppo a seguire le sue orme. Mi ricordo che nelle prime settimane, io quasi non volevo restare in palestra per non dover essere costretto a cimentarmi con gli altri miei coetanei. Lui, però ci teneva molto affinchè io seguissi il suo esempio e quindi mi faceva indossare la tuta e mi portava in palestra.  Mentre facevo gli esercizi lui mi seguiva per tutto il bordo campo incitandomi, sapendo che se non l’avesse fatto, io avrei mollato e sarei andato via. In pratica, faceva come i guardialinee del calcio. L’amore e la passione sportiva paterni mi hanno fatto vincere l’iniziale timidezza”.

Possiamo solo immaginare la scena. Sarà stata davvero divertente ma ci chiediamo anche “cosa avranno accusato i poveri istruttori alle prese con quel buon indemoniato di papà Matrone?

Ma come tanti genitori incompresi nel momento ma poi riconoscenti nel corso della crescita dei loro figli, il caro Nando è riconoscente al suo caro papà perché gli ha permesso di capire la sua vera vocazione professionale e sportiva. Anche noi di terra jonica siamo riconoscenti al papà di Nando.

Ad ascoltare questi interessanti aneddoti di storia personale, la curiosità ci spinge ad approfondire:

“Vero! Non è un caso che mio padre sia stato un buon giocatore di basket e quindi, mi ritengo un figlio d’arte ma anche mia madre Teresa ha fatto la sua parte. Lui, ovviamente campano e lei siciliana di Cefalù che ha amato il basket ma solo a livello amatoriale. Galeotta fu la bella città siciliana che li fece incontrare e sposare, perché mio padre andò a giocare lì in serie C. Lui poi ha giocato anche in serie B a Caserta nella squadra sponsorizzata “Diario Caserta”, un giornale locale, prima dell’avvento della grande JuveCaserta con il mitico infallibile tiratore Oscar Schmidt. Insomma, dai suoi 2 mt, che in quegli anni erano quasi il top, ha avuto una buona carriera, da numero 4/5.”

Secondo quindi una certa logica generazionale, era naturale che un papà così all’altezza mettesse al mondo un figlio ancora più all’altezza, con i tuoi 2,10, ovviamente complice la tua cara madre!!

“Certo, caro Toni! Però, io penso che il mondo non sembra fatto per le persone della mia altezza. Contrariamente a ciò che comunemente si pensa, io credo che il mondo sia fatto per quelle, diciamo, “normali”. Per esempio, per me è un po' più complicato trovare con facilità l’abbigliamento a mia misura. Per fortuna, con internet ho superato il problema, anche se i costi sono maggiori, ovviamente commisurati ai centimetri. Ci sono altri inconvenienti, quando si viaggia in aereo o in pullman dove gli spazi non sono pensati per noi, se non si provvede a cercare posti adeguati. Inoltre, c’è anche il problema della scelta dell’auto giusta per avere lo spazio giusto per guidarla, per cui non posso prendere una normale auto qualsiasi.”

Mio caro, hai tutta la mia comprensione, guarda un po'! Io come tanti altri “normali” che credevamo di avere un complesso di “inferiorità”. Invece, tu ci stai facendo quasi ricredere! Come hai fatto a guidare le auto che prima erano piuttosto basse e non sempre molto lunghe, come passo?

“Embè! Ho aspettato di avere la maggiore età per comprare un Suv bello alto per la mia dimensione! Nel frattempo viaggiavo in quelle di mio padre che è anche alto, quasi come me”

Come sei di carattere, come ti vedi? Tu da buon campano dovresti essere piuttosto gioviale?

“Penso di essere abbastanza socievole, mi piace fare gruppo con gli altri. Sono pronto a fare battute spiritose, a stringere un buon rapporto con il prossimo che lo merita. Queste mie caratteristiche, in effetti, si sposano bene con le prerogative di un gioco di squadra come la pallacanestro, dove bisogna creare il gruppo come una seconda famiglia nel mitico spogliatoio”.

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