CJ Taranto, conosciamoli meglio: AirNando Matrone (parte 2)

La seconda parte dell'intervista "monografica" di Antonio Cappuccio con il nostro pivot

29.04.2021

[continua dalla prima parte CLICCA QUI]

L’approdo a Taranto

Quindi anche la tua scelta è stata azzeccata dal trio Olive-Carone-Appeso. Hanno visto giusto?

“Certo! Non so se sia stata una scelta voluta anche in questa importante componente ma, posso dire che, sin dal primo giorno, ci siamo trovati tutti bene insieme, anche con caratteri ovviamente  diversi, che però ci permettono di combinarci bene. La diversità dei caratteri e delle culture personali è una fonte buona di arricchimento personale. Diciamo che è stata una fortunata coincidenza, dettata dal fatto che noi, bene o male, abbiamo la nostra esperienza di squadre e, quindi, ci è stato facile ricreare, anche qui, questo fattore importante di “gruppo!”

Ben detto! Sei molto saggio, complimenti! Nella pallacanestro, c’è una bella tradizione che riesce a coniugare Scuola, College e disciplina sportiva. Immagino che anche tu coltivi quest’abbinamento?

“E’ così! Sono iscritto al corso di laurea in Scienze Motorie all’Università di Salerno. Ho sostenuto tutti gli esami previsti ed ora mi sto dedicando a scrivere la tesi di laurea”.

Bene, bravo! Qual è l’argomento della tua tesi?

“Insieme al mio relatore, ho voluto scegliere il tema della “didattica” che ritengo importante e fondamentale per la crescita dei giovani, in particolare per l’”autoapprendimento”.

Stai stuzzicando sempre di più la mia curiosità. Questo mi sembra uno spaccato molto interessante.

“L’ho scelto proprio per questo. Mi ha interessato uno studio che è stato fatto su due gruppi di ragazzi dell’atletica leggera, di cui una metà è stata allenata da un tecnico professionista e l’altra, invece, ha fatto gli esercizi da soli, senza la presenza del tecnico. I dati che sono scaturiti in tre settimane di attività, testimoniano che gli autodidatti hanno fornito risultati migliori nella prima settimana, sulla spinta di una maggior voglia di organizzarsi e di dimostrare una propria voglia di apprendere. Nelle altre due successive, invece, si evince che con una buona guida professionistica si ottengono risultati migliori per la tecnica, sostenuta dalla migliore motivazione che riesci a trovare dentro te stesso. Quindi diciamo che i due aspetti si intrecciano”.

Davvero interessante!! Naturalmente questa felice combinazione si applica bene nella vita!

“Certo e naturalmente nello sport! Prendiamo il nostro esempio: i due momenti possono essere scissi. Durante il campionato, noi dobbiamo seguire le direttive ed i suggerimenti del nostro allenatore, il buon Davide Olive e dei suoi stretti collaboratori, per raggiungere e conquistare i risultati che la società vuole e che anche noi vogliamo condividere perché diventi un buon elemento di esaltazione per tutti. Poi, una volta finito il campionato, durante l’estate, ognuno di noi si preoccupa autonomamente di migliorare certi aspetti della propria tecnica, giocando con gli amici, giocatori professionisti, o meglio ancora frequentando un qualificato Camp, magari con qualche testimonial d’eccezione. Quindi i due momenti che ho descritto prima si combinano bene.”

A questo proposito, tu hai qualche sogno da realizzare?

“Certo! Mi piacerebbe frequentare, appena sarà possibile, un camp negli USA, dove c’è solo da apprendere ogni dettaglio del fenomeno Basket. Sono in un momento particolare della mia carriera, in cui mi sento di migliorare la tecnica del mio ruolo in rapporto ad una migliore alchimia di gioco di squadra. Si sa che un soggiorno a contatto dei fenomeni della NBA non può che farti bene, perché l’esperienza è così esaltante, da cui si possono trarre solo insegnamenti”.

Questo è sicuramente vero! Io stesso, in due soggiorni distinti negli States, in vacanza prima ad Est, New York, col Madison, Chicago con i mitici Bulls ecc. e poi, nel 2018 nel mitico West,  prima della pandemia, nello Slape Center di Los Angeles, San Francisco, California ecc., ne sono rimasto talmente entusiasta che sto ancora sognando. Naturalmente da incantato spettatore-turista.

“Immagino! Io ho anche un sogno nel sogno, particolare. Se proprio dovessi scegliere, sceglierei Los Angeles e per passione cestistica il mio mito Kobe Bryant. Unirei l’utile al dilettevole.”

Con gli avversari di ruolo, hai più difficoltà con quelli di colore o con quelli occidentali o italici?

“Non dipende solo dal colore ma anche dalla stazza fisica. Per esempio, nell’ultima partita della prima fase con Bisceglie, è stata piuttosto dura la contesa con il loro Seck Fadilou, un ragazzo di colore di 2,07, dalla potenza esplosiva non indifferente, tipica della morfologia di quella razza. E’ stato un bel duello di “colori bianco/nero”. Con lui ho dovuto adottare ancora di più  l’anticipo di movimento per sbilanciarlo ed allungarmi a canestro, altrimenti avrei avuto difficoltà con la sua esplosività. Con quelli più massicci, in particolare “i bianchi”, debbo “scavare” il terreno sotto le tacche per cercare di avvicinarmi a canestro e lì muovermi in torsione veloce per evitare di essere sovrastato non tanto dall’altezza, per cui godo, comunque, di qualche cm in più ma dalla mole, (Visnjic!)  E’ la mia dose giornaliera di allenamento specifico”.

Non solo sport

Cambiamo argomento. Sin qui, abbiamo parlato di tecnica e di muscoli. Per sostenerli, però, c’è bisogno della benzina, del propellente, in una parola di cibo adeguato. Quali sono i piatti preferiti?

“Quelli pieni di tante prelibatezze! Quelli ornamentali non m’interessano!

Pure spiritoso sei! M’incuriosisci sempre di più! Bene, bene, da buon napoletano!!!!

“A parte gli scherzi, diciamo che sono una buona forchetta. Mi piace mangiare bene!

E con il cucchiaio, il coltello ed altre posate, come te la cavi?

“Ok, 1 a 1! Bene” Li uso entrambi quando servono! Insomma non mi risparmio!”

Siamo seri! Da atleta avrai pure una tua dieta adatta ai tuoi metri+cm, muscoli compresi?

“Mi faccio seguire da una nutrizionista sportiva!

In che senso? E’ almeno bella? La tua compagna lo sa,che dice?

“Mi segue quando non c’è lei! Scherzo naturalmente! Sto al gioco!

Ah, malandrino e birichino!

Beh, ora basta con le battute spiritose! Dimmi allora quale cucina preferisci tra tutte le visitate?

“Girando e rigirando per lo Stivale, oltre la nostra campana, gradisco quella siciliana da parte materna. Poi, negli ultimi anni, quella sarda, in omaggio alla terra della mia compagna”

Che romantico! Ora che sei qui in Puglia, a Taranto, cosa mi dici? La verità, please?

“Me ne avevano parlato bene! Purtroppo questa pandemia c’impedisce di approfondirla ma ho fatto in tempo a gustare le orecchiette con le cime di rapa ma soprattutto gli spaghetti con le famose cozze tarantine ed altri piatti tipici di mare. Tutto squisiti! Appena si aprirà una finestra ed anche la porta, ci lanceremo a gustarla ancora di più la vostra cucina. Promesso!” 

Mi risulta che ami tanto la lettura! Che sei un accanito divoratore di libri di avventure!

“Ma quando mai! Chi ti ha detto sta chiacchiera! Evidentemente uno che non mi conosce! In verità non sono affatto un buon lettore, non è la mia passione. La mia passione è, invece, l’elettronica, la meccanica, l’informatica. Mi piace mettere le mani, studiare e riparare utensili e strumenti vari. Mi pervade il senso della curiosità. Come mio padre!”

Un vero e proprio mentore, il tuo papà! Fortunato tu! Proviamo con le arti: Ti piace la musica?

“Mi piace il teatro leggero, le commedie, in particolare quelle della mia terra napoletana, di Vincenzo Salemme, di Alessandro Siani ecc. Mi piace anche la musica, ovviamente leggera, meno la classica e sinfonica. Per la musica mi faccio guidare da Valentina, la mia compagna che è una grande intenditrice dell’arte musicale.”

Bene, se ti piace la musica leggera, ti piacerà anche il ballo. Il fisico asciutto ce l’hai!

“Il fisico ci può anche stare ma sono i piedi che s’incrociano con quelli della mia dama. Posso azzardare alcuni passi ma senza eccedere. Preferisco portarmi la mattonella da casa e basta lì!”    

Dispiace per Valentina, immagino! Poco male rispetto a tutti gli altri tuoi buoni requisiti! Se non sono indiscreto, dove si è accesa la fiamma dell’amore? Scusa ma io sono romantico!

“Tranquillo! Anch’io! La fiamma si è accesa in Sardegna, a Cagliari dove ho giocato due anni in A/2 dal 2017 al 2018. La città mi è rimasta nel cuore, per me è fantastica, con vivibilità altissima, fatta per i giovani, una città universitaria con tanta bella gente, dove è tanto piacevole fare anche una semplice passeggiata, senza alcun problema”.

Intuivo che eri romantico! Ti auguro di vivere d’amore sempre, con la tua preziosa Valentina!!

Una bella storia la tua! Complimenti! Tra l’altro, anche in questo hai seguito le orme di papà, solo che tu hai cambiato isola, dalla bella Sicilia alla fascinosa Sardegna! Bene così!

...e di Taranto, la nostra città, cosa mi dici, visto che abiti in un palazzo d’epoca del Borgo?

“Direi che mi piace, che è molto carina per com’è fatta la sua struttura urbanistica particolare. E’ interessante il suo Centro storico. Il suo Centro di via D’Aquino e via Di Palma è fatto molto bene ed è elegante nella sua struttura. Insomma noi ci stiamo bene! Peccato che la sua conoscenza è turbata dalla presenza del mostro siderurgico. Invece chi ha la buona occasione di visitarla, può scoprire che è abbastanza bella, con quel lungomare molto ben alberato, che mi ricorda quello di Salerno che mi è molto caro. Quest’abbinamento mi ha fatto sentire come a casa sin dal primo giorno d’arrivo qui. Poi anche qui ho trovato proprio un bel mare!”

Bene, mi fa piacere! Grazie della bella chiacchierata, caro AirNando!

A proposito dove è stato coniato questo “titolo”?  “A Cagliari”

Insomma quella bella città ti ha proprio toccato il cuore! Onore alla tua Valentina!!!!

Non sarà facile ma cercheremo anche noi di Taranto di farvi sentire come a casa vostra!!!

 A questo punto non possiamo non salutarci con: “Ne vulim de vuie” a tutta voce!!!Forza CJ!!!

Toni Cappuccio

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