CJ Taranto - Conosciamo meglio Biagio Sergio: Egle il suo canestro più bello

Un'altra bella storia d'amore a forti tinte rossoblu raccontata dalla viva voce della nostra ala

18.11.2021

a cura di Toni Cappuccio

Il padre Saverio, buon calciatore, il fratello Luigi accasato nella storica Cantù del basket.  

“Io sto sempre a parlare, a fare casino, un po' con tutti, sia fuori che in campo, dentro lo spogliatoio ma anche vicino (ndr). Non mi faccio problemi. Sono abbastanza socievole”

Ma i problemi li provochi agli altri tuoi colleghi, o ti ascoltano volentieri?

“Diciamo che non mi sono posto mai il problema! Pare che mi ascoltino. Pare che i miei consigli siano ben accetti. Beh, tanti anni di battaglie agonistiche in campionati e luoghi vari, considerando anche quelli superiori, mi hanno fornito un buon bagaglio di esperienza che, mi permetto, di mettere a disposizione dei miei amici colleghi, più giovani, del 2000 e passa, con cui ho il piacere di condividere questa bella esperienza. Penso che sia cosa buona e giusta!”

E’ noto che “provocare” un napoletano o, comunque, un parte...nopeo della ferace Terra campana, a singolare tenzone dialettica, si parte sempre con un handicap, quello di non poter credere più di essere il miglior oratore ma solo un epigono dei migliori…!!!!

Stiamo parlando di BIAGIO SERGIO (Biagio di nome, sic!), nativo di Maddaloni, provincia di Caserta, nel fausto giorno del 16 giugno dell’anno di grazia 1986.

Il segno zodiacale è quello dei “Gemelli”, che è segno di indipendenza e gioiosità.

Da quel fausto giorno, poi tua madre ha potuto finalmente rilassarsi, dopo averti “sopportato per ben nove mesi”, immaginando che già nel suo dolce ventre tu avrai cominciato a palleggiare?

“Macchè! Il rilassamento di mia madre è durato poco, perché sin da piccolo ero abbastanza irrequieto, non dormivo mai, come gli altri bambini. Come si dice, ero un po' “pestifero” ma anche creativo. Almeno così mi raccontano. Credo che sia una caratteristica del mio segno”.

Diciamo che questa tua tipica caratteristica possa essere utile nel contesto di un buon gruppo.

“Penso di sì. L’ho sperimentato in parecchi posti e squadre in cui mi sono cimentato, in tutti questi anni di gioco. Noi giocatori siamo fortunati a fare quest’attività di tipo ludico ma dai connotati molto professionali, per cui dobbiamo esserne consapevoli nell’offrire il meglio di noi stessi, anche come Persona. Ci esibiamo davanti ad un pubblico composto da gente di ogni età ed, in particolare di giovani e di bambini con relative famiglie che meritano rispetto educativo”  

Sei un vero pedagogo! Complimenti! Con la tua esperienza, come giudichi la nostra squadra?

“Direi che è stata assemblata bene. E’ una formazione giovanissima, simpaticissima. Quando ci alleniamo, ci si diverte, ognuno col suo carattere, col suo modo di fare, con le sue abitudini.

Tolti 3/4 di maggiore età, gli altri sono piuttosto giovincelli. E’ piacevole stare insieme. Per quanto riguarda me e gli altri miei coetanei è anche piacevole misurarsi con i più piccoli di età, perché puoi dare qualcosa da insegnare ma da cui puoi anche imparare tanto.

Anche per la mia vita ho fatto lo stesso tipo di scelta”, Ammiccando lo sguardo compiaciuto! Compiaciuto e, parecchio pure, verso una bella fanciulla di nome Egle, la sua compagna siciliana!!! Debbo confessare che la sua bellezza ed i suoi occhi azzurri come il cielo mi hanno incantato non poco, anche se sono abituato alla bellezza, anch’io!! Le chiedo come mai quel nome “vichingo” e chi dei due è più geloso e comprensivo?

“No, lui non lo dimostra e finora non ha avuto motivo. Io lo sono di più...gelosa!

Infatti, sono siciliana! Sono di Sciacca, in provincia di Agrigento. Il nome di Egle che ai miei piaceva tanto ed anche a me molto, forse, fa confondere per i miei colori, occhi compresi.”

I giocatori sono come i marinai, ovunque approdano “seminano”! Come e dove vi siete conosciuti?

“Facevamo la stagione estiva lavorando in un locale, dove io facevo la modella a Capri, l’isola dell’Amore, quattro anni e mezzo fa. E’ stato Amore a prima vista ed ogni giorno che passa tutto aumenta sempre in meglio, fiducia reciproca compresa. E’ un’unione solida...tanto solida”

Nell’affermarlo il color del cielo dei suoi splendidi occhi s’illuminano ancor di più e lui, il fortunato bel Biagio fa tenerezza nel guardarla. Insomma un bel quadretto d’amore. Un altro. Ne siamo felici!

Cara Egle, sappiamo che lavoro fa lui ma vorremmo sapere qual’è il tuo, qualcosa della tua vita.

“Intanto debbo precisare che, contrariamente a lui, io sono un po' timida ed un po' introversa. Sono quasi insegnante, nel senso che ho finalmente terminato il quinquennio all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, indirizzo Scuola dell’Infanzia e discutendo la tesi mi sono appena laureata.

Congratulazioni, cara dottoressa!!Qual era l’argomento della tua tesi?

“Il Pellegrinaggio e l’importanza dell’incontro con l’altro”, cercando di valorizzare la mia Terra, la Sicilia, io che sono di Sciacca ma, dalla quale, per motivi di lavoro mi sono dovuta allontanare, senza dimenticarla mai perché la porto nel cuore”

Eh già! Come ti capisco, cara Egle. La tua vicenda è fortemente speculare con la mia.

D’altronde, come si fa a dimenticare una Terra, la bella Sicilia, che fa mettere radici nel cuore, anche a chi non è siciliano. Il grande poeta e scrittore Wolgang Von Ghoete, nel suo “Viaggio in Italia”, non a caso, si è spinto anche fino a Sciacca e Agrigento per ammirare la Valle dei Templi e per conoscerla più a fondo, tanto da definirla “L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna. E’ nella Sicilia che si trova la chiave di tutto”. Il Poeta aveva ragione!!!

Il volto della bella Egle, a questo punto s’illumina ancora di più e mi mette un bel 10. Bontà sua!

Ma, Lui, il nostro caro Biagio, detto Sergio, a questo punto vorrebbe riprendere la parola!

“Ma no! Ho ascoltato rapito e religiosamente silenzioso, perché mi ha meravigliato questa sua loquacità. Di solito è schiva e silenziosa ma tu, caro Tony, sei riuscito a farla sciogliere toccando alcuni argomenti che le stanno molto a cuore, appunto la sua Sicilia e lo studio. Complimenti!”

Caro Biagio, chi è schivo e silenzioso, vuol dire che sa ascoltare e non è una qualità frequente.

Certo è che nel vostro caso la combinazione è buona, perché se non c’è quello che sa parlare, senza essere lezioso, non ci può essere, una bella controparte che possa saper ascoltare. Come voi due!

“Ben detto! Quest’aforisma mò me lo scrivo perché è importante! Come disse il grande Troisi!”

Non credo ci sia bisogno! Piuttosto ditemi come vi siete conosciuti e, subito, innamorati?

“Un mio amico aveva organizzato una gita in barca, sempre nel bel mare di Capri, in occasione del mio compleanno. Eravamo in quattro, Lei ed una sua amica. L’atmosfera e la magia della scena, con il mar azzurro, i faraglioni e Capri erano quelli giusti per un bel corteggiamento.

Così, gli occhi di noi due maschi, cominciavano a diventare lucidi di rapimento di passione.”

Sembra la trama di un film di costume degli anni 50/60. Poi cosa accadde?

“infatti, eravamo anche in costume, la giornata era splendida e non perdemmo occasione di fare qualche tuffo nel bel mare blù. Al mio amico, però, gli occhi gli brillavano un po' troppo perché si era invaghito di Lei. Potevo anche capirlo considerata la sua bellezza, nel bel mare blù, ecc..”

Oddio, male glie..ne incolse, poverino! Cosa hai fatto? L’hai buttato in mare?

“Non ancora, quello sarebbe avvenuto dopo, se non avesse compreso bene il mio messaggio?”

La situazione diventa ancora più intrigante. Cioè, cosa hai fatto o detto?

“Niente di manesco...ancora! Gli ho semplicemente detto, in un orecchio, che quella ragazza non era adatta a lui ma a me e,...solo a me”

...e lui? “Lui ha capito e si è dedicato all’altra ragazza...per fortuna...sua!

Ma in tutta questa complice atmosfera, lei, Egle, cosa faceva, ti guardava, ti riguardava, dava segnali di possibilità di successo nell’arrembaggio? “Beh, sì ma con discrezione...intrigante”

Si dice sempre che l’uomo è cacciatore ma in questo caso sei stato buon pescatore?

“Infatti! Non ho perso tempo! Una volta scesi dalla barca ed asciugati l’ho invitata a pranzo in un bel locale adatto e le ho subito manifestato il mio interesse per Lei. Così di giorno in giorno!”

C’è voluto molto tempo per avere la risposta positiva, o i soliti tre giorni di un simpatico film?

“Macchè! Neanche 3 minuti! Ci siamo rapiti a vicenda..e questo rapimento è la più bella cosa”

Bene, bravi!! Ma ora cambiamo argomento, altrimenti mi fate venire troppe emozioni!!!

Parliamo della tavola e della cucina. Con un partenopeo ed una siciliana saremmo al top!

“Noi, oltre a tante altre cose, condividiamo la buona cucina. Mangiamo e gustiamo di tutto.

Solo che io sono un po' sfortunato, perché, da buongustaio, mi piace mangiare senza pensare a risparmiarmi e questo mi frega, perché prendo subito chili di troppo, contrariamente a Lei che, grazie al suo buon metabolismo, non gli pesa granchè.”

Ovviamente, data la tua attività che ti porta in tanti luoghi diversi, avete conosciuto altri bei posti della nostra bell’Italia e gustato altre cucine, insieme?

“Esatto! Per chi ci sta vicino, è un bell’impegno forte quello di seguirci ovunque, considerato che, normalmente, ci fermiamo non molti anni in uno stesso posto, con una stessa squadra.

Lei non mi ha mai lasciato, mi ha quasi sempre seguito nei miei “pellegrinaggi”, riuscendo a conciliare i suoi studi con le nostre esigenze. E’ stata davvero fantastica ed un bell’impegno nel dedicarmi tanto tempo, nonostante che i suoi studi siano abbastanza impegnativi”

Una forte testimonianza di Amore, nei fatti, non solo a parole! Lo dimostra anche ora con la tesi!

“Certo! Debbo anche dire che è riuscita a superare i vari esami, tutti con 30 e 30 e lode. Quindi una grande applicazione, contrariamente a me che con lo studio non vado tanto d’accordo”

Finalmente coinvolgiamo l’eterea Egle, alla quale chiediamo se è tutto vero o di più?

“Di più! Perchè per poter stare insieme, abbiamo dovuto fare sacrifici logistici ed altro, com’è facile immaginare! Quando lo conobbi, gli chiesi quale fosse la sua attività professionale.

Lui mi rispose “gioco a basket”. Rimasi un po' interdetta e replicai “bene, sì ma quale lavoro e lui replicò: “sempre a basket” Allora capii che mi sarebbe toccata una vita in pellegrinaggio continuo da una città all’altra, da una squadra all’altra. Sposai anche il fatto che, così girando, avremmo avuto la possibilità di conoscere il mondo e l’Italia, soprattutto...con Amore!!!

Cara Egle, quindi hai potuto imparare più di qualcosa del sistema del gioco del basket ?

“Sì certo, qualcosa! Senza difesa di parte, mi piace il suo modo di giocare perché esprime entusiasmo e voglia di incidere positivamente nel carattere anche dei suoi compagni.

Credo che sia una dote fondamentale in ogni ambito lavorativo ma, in particolare nel basket.

Immagino che voi due, in privato fate anche l’analisi delle prestazioni sue e della squadra?

“Sì, certo. Lui non si risparmia nell’analizzare le varie fasi delle gare. E’ opportunamente puntiglioso. Con la nostra squadra, poi, si va d’accordo molto bene con tutti, siano più giovani che meno! E’ un buon gruppo molto amalgamato e dotato di gran voglia di fare bene.

Caro Biagio, hai davvero una compagna di buon giudizio, da buon insegnante qual è! Come la mia!

“Diciamo che siamo ancora al 50% di potenzialità. Dopo il forfait di Bonaccorsi e Fatih, Olive ha portato i suoi ragazzi under ad allenarsi con noi e debbo dire che ci mettono grande impegno, così come noi. In allenamento ci divertiamo ma sempre con grande intensità ed attenzione a ciò che ci suggeriscono i due bravi coach, Davide e Claudio. Noi senior dobbiamo dare l’esempio.

Mi fa piacere, per esempio, che il ragazzo Matteo Carone, sta già mostrando buona personalità, oltre a buone doti tecniche di fondamentali e buona capacità di gestione nel delicato ruolo di play. Meno male, perchè rischiavamo di non aver ricambi nel turnover con Hugo Ekmaar che, peraltro, ha ancora ampi margini di miglioramento da sfruttare, tiro da fuori compreso.”

Sono d’accordo! Nel nostro simpatico incontro ravvicinato, abbiamo approfondito gli argomenti.

Vista la tua bella carriera ed esperienza, qual’è la componente più funzionale dei giocatori ad un gioco di squadra che mira ad essere vincente onde assicurare un’inerzia positiva e più lunga nei 40’.

“Ebbene, ci sono giocatori di migliore capacità tecnica, che non è da tutti e che, quindi, si aspettano inconsciamente che anche i compagni si esprimano con uguale talento.

Quando, invece, hai giocatori di struttura, cioè che si sacrificano per un gioco corale, anche se di minor talento individuale, si potrà ottenere un miglior risultato di squadra. E’ questa la differenza tra le squadre che, pur avendo nello loro fila giocatori forti individualmente ma, spesso non vincenti e quelle che, invece hanno giocatori meno dotati individualmente dall’aspetto tecnico ma molto più utili da quello di squadra che così diventa vincente.

Io credo, ovviamente, alla seconda ipotesi, in quanto l’amalgama per un gioco di squadra, dove tutti si aiutano vicendevolmente è la vera forza non per vincere solo il titolo di MVP ma per far vincere le partite ed i campionati.”

Infatti! Sono tanti gli esempi che danno ragione alla seconda ipotesi. Riguarda, per esempio il caso di questa stagione, con la ricerca, rispetto a quella scorsa, di giocatori buoni e bravi per stare bene insieme. “Uno per tutti...tutti per uno!!!!

“La costante del basket è costruire e cercare di mantenere un vantaggio in sicurezza. E’ una condizione di spazio-tempo. Più velocemente muovi la palla, più occasioni guadagni per assicurarti un certo vantaggio. Certo, non è sempre facile concretizzare questo vantaggio ma con il contributo di tutti e con qualche lampo di talento puro è più facile realizzarlo.”

Così parlò Zarathustra!! Ben detto! Di mezzo, però, c’è sempre il mare….e gli avversari!!!

A proposito, senza voler mettere il dito nella piega...o nella piaga, come la vedi la nostra situazione?

“Lungi da me voler fare critiche, che non è compito mio e nostro ma qualche considerazione va fatta, alla luce dei risultati di questo primo scorcio di campionato. Peraltro, dovrebbe essere evidente che, dopo la defezione di Matteo Bonaccorsi che è rientrato nella sua Livorno per altri suoi progetti, abbiamo perso anche Fatih che è ritornato in Montenegro per problemi burocratici. L’uno e l’altro due elementi molto utili, il primo in cabina di regia, in alternanza ad Erkmaa, ma anche come guardia tiratrice, l’altro, invece sarebbe stato molto utile nel pitturato data la sua buona stazza. Entrambi, tra l’altro, molto giovani e quindi buoni under.

La società si è mossa prontamente ed è riuscita ad ingaggiare, in corso d’opera, Ricards Klanskis, un’ala, che, però, ha bisogno d’integrarsi nei giochi, com’è naturale che sia.

Morale: la coperta è abbastanza corta! Teniamo conto che questo è un campionato che, al momento, a parte la buona partenza di Bisceglie, vede le altre squadre in un pugno di punti.

Il che significa che il livello è equilibrato, testimoniato dai risultati che vede le squadre alternarsi in vittorie e sconfitte, almeno per questo periodo di “lavori in corso”.

Ok, mi sembra un’analisi piuttosto oggettiva, la tua. Ci auguriamo, però, che si trovi qualche soluzione a breve, altrimenti rischiamo di dover soffrire un po' troppo, noi fuori e voi dentro!

A proposito, da grande vorrai fare l’allenatore di basket o altro, lontano dal nostro mondo?

“No! Vorrei restare nel mondo della pallacanestro non tanto come allenatore ma come dirigente che si occupa della gestione umana ed economica di una società. Mi vedo, piuttosto così, come direttore sportivo. Chiederò lumi a Vito Appeso, in tal senso. Comunque io ho seguito già un corso di formazione su questo campo, perché credo che sia un po' sottovalutata come figura professionale, considerato che l’aspetto di formare una squadra e dirigere una società è forse più importante, perché è alla base per preparare e gestire una buona annata”.

Ok! Mi sembra una bona prospettiva, forse più utile e gratificante, tanto gli allenatori sono già tanti!

Cambiamo argomento, pariamo di studi, dei tuoi studi (nel frattempo la bella Egle non perde una virgola ed a questa mia domanda si allarga un sorriso ammiccante).

“Ho il diploma del Liceo Scientifico. Poi mi sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza ma, dopo 7/8 “faticosi” esami ho abbandonato per motivi di pessima applicazione. Insomma non ero proprio uno studente modello.”

Ecco perché Egle sorrideva, preannunciando il siparietto del suo Biagio. Le chiediamo di ratificare!

“Non posso dire diversamente. Posso, però, affermare che lui è molto intelligente ed apprende presto...ma farlo sedere davanti ad un libro non è tanto sopportabile per lui!”

Allora cambiamo argomento! Andiamo su quello gastronomico che per lui è più digeribile.

Nel giorno del compleanno del buon Giovanni Gambarota, vi siete vestiti a festa e siete andati a festeggiare in un ristorante in città Vecchia. Ho detto che quello era un buon spot pubblicitario per la società, grazie a voi ed alla vostra statura e fisico di atleti. Com’è Taranto, secondo voi?

“Quella sera siamo stati molto bene insieme, come sempre ed abbiamo molto gustato la cena.

Noi, sin dall’inizio ci siamo trovato bene! Abitando poi al centro, nel borgo, abbiamo la possibilità di girarla un po', nel tempo libero, che non è molto. La troviamo molto umana e per noi, paragonabile alle nostre parti, con il calore ed il folclore, tipici del nostro Sud.

La città ha degli scorci paesaggistici fantastici, con un mare trasparente e bellissimo.

Un aspetto che mi lascia un po' perplesso è che non riesco a capire come mai una città così bella e particolare non debba avere un turismo al pari, se non, maggiore delle altre città.”

Ben detto, caro il nostro saggio e loquace Biagio ma, non ce ne voglia, vogliamo chiudere quest’altro bel racconto di vita, di amore e di unione esemplari, con l’azzurro degli occhi di Egle!

“Anch’io dico che Taranto è una città molto bella e particolare come lo è la mia Sciacca, che ha anch’essa un mare cristallino. Penso che potrebbe essere valorizzata ancora di più perché ha degli scorci panoramici davvero affascinanti. Poi, io da siciliana, sono molto sensibile alla brillantezza dell’acqua del mare. La vedo molto viva come città. E’ sempre piena di gente e di luce. Il clima, poi, è molto mite. Insomma una bella città, senza dubbio!!!!

Biagio ed Egle, due cuori ed una capanna...una capanna, però, molto accogliente!!!

 

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