Cj Taranto, Massari: "La B è una grande opportunità per la nostra città"

Il "nostro" Toni Cappuccio ha intervistato il team manager rossoblu tra passato, presente e futuro della squadra

18.08.2020

La vita scorre sempre tra corsi e ricorsi storici” era, in estrema sintesi, il pensiero di Giambattista Vico, noto filosofo illuminista napoletano della fine del ‘600.

25 anni fa, a maggio del campionato 1994/95, l’allora mitica Ricciardi Basket Taranto conquistò la serie B nel palasport neutro di Benevento battendo, in una finale thriller, il Potenza, dopo aver battuto anche il forte Teramo. I reduci di quella bella pagina sportiva si sono ritrovati, felici e gioiosi, a Brindisi, una sera del 19 luglio scorso, come se il tempo non fosse mai trascorso.

Sapete, chi organizzò questa entusiastica rimpatriata, coach Tonino Bray ed il sottoscritto compresi? Salvatore Massari, allora ancora promettente under ed ora team manager del rampante Cus Jonico. Che il buon Salvo abbia anche proprietà divinatorie? Ce lo auguriamo, oltre alle buone altre!! Chissà che il figliol prodigo di un protagonista di quella gloriosa pagina non segua le sue mosse!!

Il nostro Salvo, è di carattere piuttosto schivo e non tanto facile da intervistare ma, una volta, sciolta la lingua, va come un fiume ma senza mai debordare. Insomma, come si dice, ha il buon senso della misura. Questa è già una dote importante. Così com’è importante che abbia acconsentito a svolgere la delicata funzione di collegamento tra le esigenze dei giocatori e quelle della società, in virtù della sua lunga attività come giocatore con addosso ancora il profumo dello spogliatoio.

Sfidando il solleone, ci siamo incontrati, due amici al bar, per una bella chiacchierata pro CUS.

Caro Salva, sembra che il nostro Cus, abbia voluto sfidare il terribile Covid19, compiendo quest’autentica rivoluzione copernicana del basket jonico, sin dai primi momenti del virus.

“Si può dire proprio così! Nella durezza del periodo della pandemia, abbiamo sfruttato il fermo per incontrarci, se pur a distanza, per fare degli incontri operativi sul da farsi per l’eventuale futuro.

Il pensiero era già rivolto ad un campionato superiore che non abbiamo potuto conquistare sul campo nei play off della Cgold, bruscamente interrotta e fermata dalla Federazione. Eravamo pronti a giocarcela con buone prospettive di vittoria, avendo preso, nell’occasione un lungo come Ludovico De Paoli ed il giovane francese Keegan che, però, non ha potuto neanche manifestarsi.

Dopo i primi momenti di giustificato disappunto, abbiamo volto lo sguardo e l’attenzione al futuro.

Siamo stati, quindi, bravi e fortunati ad incrociare la nostra voglia di serie B con quella del Chieti per l’A/2 ed il cambio di testimone è avvenuto con soddisfazione da entrambe le parti.”

Questo accadeva nel mese di maggio e, bisogna sottolinearlo, con il concreto sostegno del sindaco Melucci e dell’assessore Marti. Un sostegno che ha procurato anche un altro tassello importante per le buone sorti del sodalizio, quello di aver “favorito” l’incontro con un personaggio singolare e serio: l’ex banchiere Renè De Picciotto, un eclettico imprenditore che, innamoratasi della Puglia, dopo aver favorito l’ascesa del Lecce calcio in serie A (purtroppo ora già svanita) ha puntato la sua attenzione su Taranto, conoscendone la storia antica e quella moderna travagliata per la presenza del “mostro Ilva”.

“Altra fortunata coincidenza, questa senz’altro, ma è giusto subito precisare che il buon Renè non ha inteso presentarsi come un benefattore a fondo perduto, ritenendolo, intelligentemente, come una poca considerazione nei nostri riguardi. Tutt’altro! Ha voluto incontrarci e conoscerci come  società seria, senza troppi grilli per la testa ma con le giuste e ponderate ambizioni. Ci è sembrata una Persona molto pragmatica con il giusto piglio dell’imprenditore attento anche alle necessità economiche e sociali dei territori in cui investe. Insomma uno da cui imparare. Cosa non trascurabile, a lui piace la pallacanestro. Come conseguenza, siamo andati dal notaio a sottoscrivere e cambiare lo status societario da semplice “ASD Cus Jonico Basket Taranto” a

“SSDrl CJ Basket Taranto (società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata)”.

Una trasformazione necessaria in un campionato nazionale come la serie B.

“Al di là di questo però era necessario avere una struttura sociale diversa per poter elevare i nostri obiettivi, le nostre aspirazioni ed essere al tempo stesso più spendibili a livello di marketing e sponsor. Di certo non cambia lo spirito, l’entusiasmo e la voglia di fare pallacanestro che ha segnato i quasi 50 anni della nostra storia”. Come ha sottolineato il presidente Sergio Cosenza”.

Sarà ancora il Palafiom, il nido per spiccare il volo? Sarà anche questo il fausto collegamento storico con quella mitica squadra di 25 anni fa?

“Credo proprio di sì, anche se ci sono alcuni dettagli importanti da concordare, anche in previsione delle misure di sicurezza anticovid che, ci auguriamo, non saranno necessariamente restrittive in ordine al numero di spettatori. Il Palafiom, comunque, si presta bene ad essere il “catino” giusto per esaltare il nostro tifo e l’entusiasmo della squadra. Inoltre, ormai, lo conosciamo bene, mattonella per mattonella e non è un dettaglio da sottovalutare”.

Dai, che mordi dalla voglia di mettere la canotta e spaccare anche tu la retina. Confessa?

Il fisico lo conservi bene, visto che sei ancora così asciutto!

“Troppo buono! Però sono ormai 45 gli anni e, poi, c’è il lavoro a tutto campo che mi assorbe. Ora si è aggiunto, con grande piacere, questo del nostro Cus (continuo a chiamarlo così) con l’entusiasmo e le giuste ambizioni del nuovo corso ma, in primis, c’è la mia famiglia che, per fortuna, mi sopporta e supporta. Appena posso una bella e salutare sgambatura me la concedo. Sono soddisfatto di aver vissuto tanti anni, sin da infante, il nostro meraviglioso sport con tante buone soddisfazioni, sino all’ultimo felice divertimento con la giovane squadra Montedoro di San Giorgio Jonico. Non dimentichiamo che il basket jonico ha, ormai, una storia lunga ben 90 anni.”

Ora, però, parliamo del presente. Sono ben 7 i senior ingaggiati, alcuni della buona scuola di origine argentina, con la conferma interessante e meritata del valido Longobardi.

Ora bisogna completare l’organico con gli under.

“Mi sembra più che opportuno! Fin qui, il lavoro sinergico, tra i due tecnici e Vito Appeso ha dato risultati molto interessanti. Tutti e tre hanno lavorato molto, visionando filmati su filmati, sin dal primo periodo “iorestoacasa” del covid19. In pratica è stato un lavoro di cesello per costruire il mosaico che si voleva. La stessa cosa si sta facendo ora con gli under e ne vedrete delle belle. Con qualche figliol prodigo!! Non si tratta solo di numeri ma di veri atleti”.

Cercherò di spulciare la margherita della curiosità. Beh! Suoniamo, quindi, le trombe dell’alza bandiera per far scattare la voglia dei tanti tifosi a riempire il Palafiom?

“Certo! La B è una grande opportunità per la nostra città, ma stiamo costruendo un progetto importante ed è il momento di pensare in Grande…ci piacerebbe che Taranto fosse al nostro fianco con presenza e passione! Siete i Benvenuti! Forza Taranto Sempre!

Buon basket vi faccia. Toni Cappuccio.

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